LE COSE PEGGIORI che mi son capitate (durante una festa) - 2° episodio
Se mi segui da un po’, magari starai dicendo: ma hai già fatto un video con lo stesso titolo. E’ vero (complimenti per l’attenzione e grazie per seguirmi); ma chiaramente le cose assurde che mi son capitate in tanti anni sono molte più di una.
E pescando tra i ricordi degli episodi più strambi, fastidiosi, destabilizzanti, non potevo non condividere questa storia.
Che si svolge nel mio primo locale, che gestivo insieme a mio fratello in zona Colosseo, circa 20 anni fa.
Era diventato un luogo abbastanza noto nella Capitale per le divertenti serate di Cabaret con comici tutt’ora molto noti al grande pubblico e a seguire Happy Music con un altrettanto noto Dj.
Durante la settimana, organizzavamo anche serate a tema ed ospitavamo feste private.
Questa “avventura” che ti sto per raccontare capitò proprio durante una festa privata. Precisamente una festa di laurea.
La festeggiata venne parecchi giorni prima a chiedere informazioni, perchè già frequentava il locale. Ci accordammo su tutta la festa, lo svolgimento, le consumazioni, la musica. Aveva tutta la sala in esclusiva. Ma mi chiese un favore sull’allestimento. Mi chiese se per la sera della festa potevo lasciare tutte le luci del locale spente e riempire la sala ed ogni angolo di fiaccole e candele, anche per terra!
Le chiesi di specificarmi meglio che tipo di ambientazione avesse in mente e la quantità e la distribuzione delle candele, ma soprattutto delle FIACCOLE, nutrendo già più di qualche dubbio sulla fattibilità, essendo un ambiente chiuso.
Lei mi cominciò ad indicare praticamente ogni centimetro del locale, dall’ingresso, al bancone bar, i tavolini, il palco, gli angoli della sala, il guardaroba, la consolle, le casse da amplificazione e a descrivermi quelle lanterne che si fanno con le buste di carta bianca da bar con dentro sabbia e candela, e citandomi anche le fiaccole da citronella che si mettono lungo i viali….
Io dovetti bloccarla e farle gentilmente notare che, non essendo sulla spiaggia, per questioni di sicurezza, la sua idea si poteva mettere in pratica, ma con le sole candele e limitandone il numero, eliminando quelle per terra, sul bancone e guardaroba e scartando assolutamente le fiaccole e le lampade di carta con fuoco dentro..
Era il mio primo locale, ma in altre feste che avevo organizzato precedentemente all’aperto o in ville, avevo verificato che il mix persone+alcol+tante candele e fiaccole vicino, creavano spesso dei problemi.
Le spiegai quindi le motivazioni e le chiesi di ridurre la sua aspettativa sul numero e sul posizionamento, assicurandole che avrei comunque reso le sale molto accoglienti e con luce soffusa, con risultato ugualmente scenico ma più sicuro per il locale e gli invitati.
Il giorno della festa lei arrivò in anticipo e le feci subito vedere la disposizione delle candele.
Avevamo sistemato le tipiche candeline tonde basse, dentro dei vasetti di vetro su ogni tavolo del locale. Nei punti di appoggio, per fare più luce, avevamo usato dei vasi grandi con dentro candele in vasetti di terracotta poggiati su sabbia. Facemmo una prova, spegnendo tutte le luci ed accendendo le candele e lei rimase entusiasta.
E la storia finisce così? No, l’aneddoto inizia proprio qui.
Arrivarono gli invitati, che fra saluti, abbracci e complimenti alla neo-laureata, cominciavano a bere e ad ambientarsi. La musica di sottofondo chiudeva il cerchio dell’atmosfera positiva, in attesa di ballare.
Tutto perfetto. Finchè arrivò un’amica della festeggiata. Ricordo molto appariscente, capelli lunghissimi. La quale non fece in tempo ad entrare e salutare la Dottoressa che cominciò a lamentarsi platealmente delle candele. Rivolgendosi alla festeggiata diceva che se ne aspettava molte ma molte di più e che l’ambiente non era venuto come ne avevano parlato….
L’amica le spiegò le motivazioni per cui non c’erano fiaccole per terra o sul guardaroba o nel cammino delle sale, e che comunque era molto soddisfatta della riuscita.
Niente, alla nuova arrivata, (mai vista prima) non piaceva. Continuava ad indicare me e mio fratello dicendo che avremmo potuto accontentare la richiesta e non farla a metà …. Noi eravamo già presi dall’accoglienza e dallo svolgimento della festa già nel vivo e non ritenevamo fosse il caso di polemizzare: festeggiata soddisfatta, sicurezza controllata ed invitati con mood positivo. Direi che tutto filava liscio.
Ma l’amica invitata pensò bene, di sua spontanea volontà, di togliere dai vasi alcune fiaccolette in terracotta (quelle con la fiamma più alta) e piazzarle a suo piacimento nel locale. Io ero impegnato all’ingresso per le liste e mio fratello che era al bancone bar mi fece notare a gesti le varie candele diventate fiaccole sparse in posizione non proprio sicura… mandammo una cameriera a risistemare in fretta.
Non fece in tempo a iniziare il giro che sentimmo un grido acuto e a seguire tante grida. Corsi subito in sala e vidi l’amica invitata con la testa avvolta dalle fiamme, con panico tutto intorno ed un odore di bruciato fortissimo.
Girandosi di scatto, aveva lanciato i suoi lunghissimi capelli su una delle fiaccole scoperte da lei spostate sul bancone ad altezza gomiti, prendendo fuoco.
Fortunatamente in un istante corremmo tutti con panni, acqua, spegnemmo velocemente la miccia innescata con tutti quei capelli, a seguire calmammo tutti i presenti, facendoli uscire a respirare, areammo il locale, mentre ci prendevamo cura dell’incidentata, chiaramente sotto shock.
Questo inferno, anche se durato la manciata di pochi secondi, di certo non fece bene alla festa, che si dimezzò. La ragazza che si era bruciata i capelli, una volta calmata, tornò a casa con dei danni solo ai capelli (che per quanto esteticamente rilevante, era curabile con la sola ricrescita) e fortunatamente null’altro oltre alla paura.
La festeggiata si scusò, comprendendo senza bisogno di aggiungere altro, il perchè di tutte le restrizioni che avevo dato alla sua idea iniziale, poi manomessa dall’amica con le conseguenze purtroppo dimostratesi.
Il tutto finì senza danni seri, e ripristinata la sicurezza, la festa riprese con fatica e con gli invitati rimasti, ma di certo in termini di riuscita ne risentì.
Il giorno dopo ci informammo della ragazza con i capelli bruciati che cambiò look con un taglio corto che a detta della festeggiata, le stava anche bene. Passata la paura, imparata una lezione e scoperto un nuovo look.
Quasi un lieto fine, ma che a me è servito per mettere un altro piccolo bagaglio nella valigia delle esperienze, sottolineando l’importanza della sicurezza durante una festa, dove spesso per estetica, dimenticanza o leggerezza non si tengono in considerazione alcune scelte e le loro conseguenze.
Sempre sì al divertimento, anche il più sfrenato, ma la Sicurezza a monte è la prima cosa.
Per continuare a ricevere consigli e idee su Come Fare Festa, ISCRIVITI al mio canale You Tube e/o alla pagina Facebook.
Ci vediamo nel prossimo video!