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VETRI ROTTI

Volevo chiamare questo video “COCCIII” , come si usa dire a Roma, ma per democrazia linguistica l’ho chiamato “ VETRI ROTTI”; sì perchè ti racconto un paio di episodi sempre per la serie già iniziata delle esperienze peggiori (più assurde) che mi son capitate nella mia professione durante feste. 

Il primo episodio riguarda una festa che organizzammo nel mio primo locale (I VITELLONI, di cui ho parlato anche altre volte). Eravamo proprio agli inizi, già un po’ conosciuti a Roma ma con breve esperienza. 

Un giorno si presentarono dei ragazzi dicendo di voler organizzare delle serate a cadenza fissa nel nostro locale. 

Chiesi loro un po’ di informazioni. Mi dissero che erano un gruppo di P.R. seguito da tutta la comunità di studenti greci dell’Università La Sapienza. 

Elencarono i locali con i quali collaboravano, le feste ed i numeri che facevano. (che verificai successivamente e sembravano essere reali). 

La caratteristica delle loro feste era: 

tutti universitari, tante ragazze, musica dance commerciale greca, tanti drink. 

Si presentavano con la proposta di prendere il locale in esclusiva, ovvero di pensare loro agli ingressi (inviti, pubblicità), chiudendo la serata al pubblico esterno, cioè qualsiasi altra persona che non fosse nelle loro liste. Il motivo era che loro ne portavano così tanti che non ce n’era bisogno e poi preferivano che fossero tutti greci o comunque del loro giro.

 Le loro richieste economica per il format proposto era: non pagare l’affitto del locale per la serata, ma dividere gli incassi al netto dei costi perchè le consumazioni erano solitamente molte e quindi si ottenevano risultati di cassa molto alti. 

Insomma: un accordo un po’ strano con tante regole (univoche) un po’ strane.

Ma fatte le dovute verifiche in giro ed ottenute le giuste rassicurazioni, ci accordammo per un venerdì ogni due settimane. 

Mi dissero che le loro feste non iniziavano alle 22 perchè a quell’ora non erano abituati, quindi di aprire dalle 23 in poi. E inoltre, per quel loro format di serata, ci chiesero di togliere tavoli, sedie e qualsiasi cosa in sala. Io non capivo, ma visto che la festa era loro, con i loro dj e i loro ospiti, così facemmo. 

Il venerdì della prima serata in cui li ospitavamo, tutto lo staff era pronto alle 22, (sempre un’ora prima per sicurezza).

Con gli organizzatori eravamo d’accordo di vederci per quell’ora, in modo da visionare le ultime cose sugli spazi, gli allestimenti, le liste. 

Alle 22 nessuno degli organizzatori si era presentato. Vabbè, non ce ne curammo, e passammo il tempo a berci una birra tutti insieme noi dello staff. Intanto si presentavano dei clienti abituali ed altri di passaggio che chiedevano cosa c’era in programma quella sera, ma noi, come da accordi li invitammo a tornare un’altra sera perchè quel giorno era tutto su invito privato. 

Intanto si fecero le 23 … e il locale era vuoto, senza nemmeno i p.r. greci. 

A quell’ora feci la prima chiamata. e non mi rispose nessuno di loro.

Cominciai a preoccuparmi. Avevamo sbagliato giorno? C’eravamo confusi o rimbecilliti? Avevamo preso la sòla (come si dice a Roma)? 

Tutte le possibilità cominciarono a sembravano realistiche quando arrivammo quasi a mezzanotte senza notizie nè contatti.  Stavamo quasi per chiudere (o aprire agli altri clienti) quando mi chiamò uno dei ragazzi organizzatori.

Risposi un po’ male, devo essere sincero,… ma lui subito mi tranquillizzò (quasi stupito) dicendo che avevano solo fatto un po’ tardi e che non c’era problema. I loro ospiti sarebbero arrivati tutti un po’ più tardi di loro. 

A questo punto, io e tutto lo staff continuammo a bere da soli nel locale fino all’arrivo del gruppo di P.R. insieme ai loro due dj previsti, A mezzanotte e mezza!!!. 

Tutti noi eravamo un po’ seccati e un po’ indisposti. Ma per amor di spettacolo e di riuscita, rivedemmo tutto con i ragazzi, che ci rassicurarono che la situazione era sotto controllo e che la serata si sarebbe fatta. 

Insomma, te la faccio breve. Vedemmo i primi invitati arrivare che erano le 2 passate (ora alla quale di solito chiudevamo) …. e dopo mezz’ora nel locale c’erano in tutto forse 20 persone. 

Ormai era chiaro che avevamo preso la sòla ed eravamo stati abbagliati da numeri, nomea e promesse. La festa era un flop. Avevamo perso una serata, fatto figuracce con un sacco di clienti abituali e presi in giro da un gruppo che aveva invitato al massimo la sua comitiva. 

Mentre pensavo tutte queste cose cominciarono ad arrivare in neanche mezz’ora persone una dopo l’altra. Eravamo in dubbio se chiudere o meno, visto l’ora, ma prendemmo il rischio….. Cominciavano ad essere davvero molti. E il bar fu preso d’assalto. Era vero quindi che portavano tante persone ed era vero che tutti bevevano TANTO….. mentre cambiavo l’espressione del viso e la prospettiva della serata, sentii un rumore di bicchieri rotti …ma si sa…in un locale in piena serata, capita. Ma i rumori erano consecutivi, continuativi, infiniti, ….insomma…entrai nel locale, camminando letteralmente su vetri, mentre intorno a me chiunque avesse un bicchier in mano, dopo aver finito il contenuto, lo lanciava in terra per romperlo. E così stavano facendo TUTTI al grido di OOPAH!!!  Allibito, corsi dal primo p.r. che incrociai dicendogli cosa stavano facendo …. mi rispose, senza batter ciglio, quasi sorridendo, che era un’usanza tipica dei greci 

(in realtà nella tradizione dei matrimoni greci si rompe un piatto , mentre nei matrimoni ebraici lo sposo butta per terra il bicchiere e lo pesta…).

Ma comunque, mentre lui era serafico, io lo ero molto meno anche perchè convinto che di quelli che buttavano per terra il bicchiere, secondo me pochi lo facevano per tradizione e tutti gli altri per emulazione.

Essendo ormai impossibile interrompere quel delirio, obbligai uno degli organizzatori ad andare al microfono e dire a tutti di smetterla con quella distruzione di massa di bicchieri. Anche perchè non ne avevamo più. Dovemmo continuare a dar da bere in quelli di plastica per tutto il resto della festa.

Come andò a finire? Fortunatamente bene come sicurezza, divertimento e incassi, ma a festa terminò alle 5 del mattino, con tutto l’intero servizio di bicchieri del locale, frantumato sul pavimento. Noi chiaramente scalammo il costo dal dovuto agli organizzatori, restammo fino alle 7 dentro per togliere il tappeto di vetri e terminammo quel giorno stesso la collaborazione con quel gruppo di organizzatori. 

Paese che vai, usanza che trovi, solo che  qui il paese era il nostro e l’usanza era stata …come dire…travisata. 

Ricordati che nella sezione ARGOMENTI  di questo sito troverai tutti i video dei vari topic trattati, sempre sul tema feste. 

La storia prosegue con il secondo racconto nel  video VETRI ROTTI (2° episodio)! 

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Ci vediamo nel prossimo video!

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